Il Caf chiede spesso una quota fissa per la prestazione, ma in pochi sanno che ci sono persone che possono usufruire di sconti, se non addirittura dell’esenzione totale del 730.
Anche quest’anno la primavera darà presto il via alla nuova stagione contributiva, quella in cui milioni di contribuenti si ritroveranno indaffarati con la dichiarazione dei redditi. Si tratta di un periodo fatto di documentazione e appuntamenti, dove chi non ha abbastanza dimestichezza con il sito online si rivolgerà a un Caf per svolgere la pratica.

In molti casi il rimborso è consistente, in altri un po’ meno. Ma quello che è certo è che verrà richiesta una somma per la prestazione, indipendentemente da quanto si andrà a recuperare.
La maggior parte dei Caf richiede una quota fissa, ma in pochi sanno che tale pagamento, seppur legittimo, andrebbe diversificato in base a chi fa la dichiarazione. Per capirci meglio: ogni contribuente, secondo le regole attuali, dovrebbe pagare una quota diversa dagli altri, che sia minore o maggiore. Per alcuni, inoltre, è prevista la gratuità completa del servizio.
Quanto costa davvero rivolgersi al Caf per la dichiarazione dei redditi?
Ogni Caf ha un suo tariffario, ma orientativamente ci si muove in una forbice compresa tra i 20 e i 120€. Una cifra che può sembrare modesta o esagerata, a seconda dei casi.

Per fare un esempio concreto, un 730 singolo presso un centro legato alla Cisl costa circa 20€ per gli iscritti, mentre chi non è tesserato può arrivare a pagare anche 75€. Il 730 congiunto ha prezzi più variabili: si parte da circa 20-40€ se il coniuge è a carico, fino a 60-75€ nei casi più complessi. Il modello Redditi PF, invece, utilizzato da chi ha redditi da lavoro autonomo o da affitto, può arrivare fino a 90€.
Il punto, però, è un altro: molti non sanno che per alcune categorie questi costi non dovrebbero nemmeno esistere. Parliamo di soggetti con redditi molto bassi, pensionati, disoccupati, persone con disabilità o situazioni particolarmente fragili. In questi casi, la prestazione dovrebbe essere gratuita o avere un costo simbolico, spesso coperto da convenzioni con enti locali o patronati.
Va detto però che l’esenzione – o lo sconto – non è automatica né uguale per tutti. Dipende dalle singole convenzioni, dagli accordi locali o dal tipo di Caf a cui ci si rivolge. Per questo conviene sempre informarsi prima, chiedere chiaramente quali sono le condizioni e se si ha diritto a pagare meno, o addirittura niente. I diritti ci sono, ma vanno conosciuti ed eventualmente richiesti.