Sant’Efisio è la festa religiosa più sentita di tutta la Sardegna e Cagliari quel giorno si veste di colori: ecco cosa prevedono i festeggiamenti.
Ogni anno, dal 1 al 4 maggio, c’è la festa di Sant’Efisio in Sardegna, la più sentita di tutte fra quelle religiose. Tanti fedeli si vestono degli abiti tradizionali e colorati e compiono una processione davvero grandiosa. Non mancano migliaia di devoti che in pellegrinaggio arrivano da ogni parte dell’Isola.
Sfilano a piedi, a cavallo o sulle tracas, i tipici carri trainati dai buoi e ornati di fiori e frutta. Tutto questo “sfarzo” e colore per rendere grazie al protettore che liberò la città dalla pestilenza e che prima di essere giustiziato su comando dell’Imperatore Diocleziano, promise di proteggere per sempre Cagliari e i suoi cittadini.
Il primo maggio in Sardegna non è la semplice festa dei lavoratori ma inizia un rito antico e sentito. Infatti le sue origini risalgono a tanti secoli fa: nel 1652 l’amministrazione comunale cagliaritana, per liberare i suoi cittadini dalla piaga delle peste, fece un voto al Santo, chiedendo la sua intercessione affinché la diffusione della malattia si fermasse.
E proprio dopo queste preghiere, la città per miracolo, fu liberata dalla peste. Così, ogni anno, il voto viene rinnovato e non si è mai fermato neppure durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale o durante il più recente lockdown per il Covid. Quindi ogni anno c’è la processione dedicata al Santo, e tutti i fedeli che giungono in città, accompagnano la statua lungo il percorso.
I preparativi per la Festa iniziano già dal 25 aprile, nel momento in cui si compie il passaggio di consegne tra i guardiani dell’Arciconfraternita del Gonfalone. Il 29 aprile è prevista la vestizione del Santo e il 30 l’intronizzazione. Il Primo Maggio, Su Carradori, l’uomo che guida il cocchio trainato da grossi buoi, allevati esclusivamente per quel compito, si reca di fronte al Palazzo Civico, dove incontra l’Alter Nos, che simboleggia il ringraziamento pubblico della città al Santo.
Viene celebrata la messa, che termina con i fedeli che esclamano “Viva S.Efisio”, un momento davvero emozionante per tutti coloro che lo vivono. Dopo la celebrazione religiosa, il cocchio con il Santo sfila per le strade della città e prosegue il cammino fino alla chiesetta di Nora. Il cocchio nel procedere fa diverse fermate fra cui quella al Villaggio dei Pescatori di Giorgino, dove viene spogliato dei gioielli e degli abiti regali e riposto in quello che è conosciuto come il Cocchio di Campagna.
Le celebrazioni continuano fino al 4 maggio, giornata in cui il Santo torna nella città di Cagliari e nella sua Chiesa. A mezzanotte viene poi sciolto il voto.
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