Il narcisismo è una patologia che si sta diffondendo a macchia d’olio tra i giovani: è importante evitare la sua trappola.
Gli psicologi lo dicono da anni. Arriverà il momento in cui dovremo necessariamente ascoltarli. I social media stanno rovinando i processi cognitivi ed emotivi del genere umano, trasformandoci in creature incapaci di confrontarsi con il prossimo.

A scuola si studia il mito di Narciso, dal quale è stata identificata la nota patologia del narcisismo. Gli esperti parlano persino di pandemia. Esistono delle caratteristiche inconfondibili, che non solo vanno evitate categoricamente, ma vanno anche individuate in noi stessi, così da porvi immediatamente rimedio: indifferenza alla sofferenza altrui, ossessione di sé e smania di superiorità.
I social media e il mito di Narciso
Il mito di Narciso narra la storia di un fanciullo dalla bellezza indiscutibile che finisce per innamorarsi del suo aspetto. Questa ossessione per sé stesso lo consuma, fino ad ucciderlo. I social media ci consentono di mostrare al pubblico della rete una determinata versione di noi stessi. Finiamo così per sviluppare una mania estetica incontrollata, accompagnata da scarsa empatia e da vulnerabilità. È così che si è diffusa, secondo gli psicologi, la “pandemia narcisista”.

Maurizio Pompili, ordinario di Psichiatria alla Sapienza e direttore di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea, individua tre forme di narcisismo: inconsapevole/grandioso, ad alto funzionamento ed infine vulnerabile/ipervigile. Il primo tende ad essere megalomane, presuntuoso ed arrogante. Ama profondamente conquistare l’attenzione delle persone che lo circondano e tiene poco conto dell’opinione e dei sentimenti altrui.
Il secondo è convincente e determinato. La patologia diventa motore delle sue azioni e lo spinge ad impegnarsi per raggiungere il successo, a tutti i costi. L’ultimo è il più comune, poiché nasce da un forte senso di inadeguatezza. In quanto viene bombardato da immagini che rasentano la perfezione, finisce per isolarsi e per incattivirsi, fino a cadere in uno stato latente di depressione. La sua impossibilità nel raggiungere certi standard influenza il suo umore.
È opportuno ricordare che il narcisismo nasce da una mancanza di empatia nei confronti dell’altro. Un fatto incrementato dalle relazioni tossiche che dominano la sfera personale nel mondo di oggi. I bambini, educati fin dalla tenera età a confrontarsi con uno schermo, non hanno modo di sviluppare ed incrementare la propria sfera umana. Tutto questo rende loro incapaci di identificare i segnali del prossimo. Non per disattenzione o cattiveria, ma semplicemente per inconsapevolezza.