Ami la grappa a fine pasto ? Prova l’alternativa sarda economica e più salutare, perfetta per concludere i tuoi momenti a tavola.
Nell’Olimpo dei distillati italiani, la grappa rappresenta ancora oggi uno dei fine pasto più amati e apprezzati dai consumatori del Bel Paese. Derivata dagli scarti della vinificazione, questa acquavite di vinaccia è riuscita negli anni a conquistare anche i palati più raffinati.

Con un passato che affonda le radici nella tradizione contadina e dei popoli del Nord Italia, la grappa italiana oggi vanta una grande quantità di tipologie e varianti. Quest’ultime, difatti, si distinguono nel panorama enogastronomico italiano in termini di sapore, intensità e gradazione alcolica.
In questo scenario, si inseriscono anche le varianti prodotte in Sardegna, ben note per la loro gradazione alcolica inferiore e per un sapore più intenso. Tra questi, spicca la grappa sarda filu ‘e ferro, particolarmente apprezzata per i suoi tratti caratteristici unici ed inconfondibili.
La grappa sarda: l’alternativa ai distillati più comuni
Il Filu ‘e Ferru, letteralmente “filo e ferro” in sardo, rappresenta ancora oggi uno dei distillati più apprezzati e consumati all’interno dell’isola mediterranea. Acquavite dal sapore deciso, questo distillato sardo si distingue per una storia millenaria alle spalle, legata ad un uso quasi medico del prodotto. In epoca medievale, difatti, il filu ‘e ferro veniva spesso utilizzato dai monaci come elisir di lunga vita, apprezzato per le sue presunte proprietà benefiche e digestive.

Prodotto esclusivamente dalle vinacce e dall’utilizzo dei vini sardi, questo distillato viene creato a partire dalla selezione delle migliori uve dell’isola, tra cui spicca la Vernaccia. Nonostante sia consigliabile una consumazione moderata dell’alcolico, sono molteplici i pareri i quali sottolineano l’efficacia di questo distillato sardo anche per la salute.
Tradizionalmente, consumare un piccolo bicchierino di Filu ‘e ferro a fine pasto, viene spesso associato ad un supporto per i processi digestivi notevole. L’alta gradazione alcolica, difatti, potrebbe restituire una piacevole sensazione temporanea di leggerezza e di stomaco vuoto dopo un pasto pesante.
Questa peculiarità, difatti, ne sancisce il successo ancora oggi, consacrandolo come presenza immancabile sulle tavole della popolazione sarda. I prezzi irrisori, con circa 16 euro a bottiglia, rendono questa grappa sarda ancora più celebre e apprezzata tra i consumatori italiani e tra quelli stranieri, sancendone il successo anche fuori i confini nazionali.