Il sito di e-commerce più famoso ed utilizzato al mondo ha messo in cantiere un progetto che mira a rendere i corrieri fondamentali in diverse situazioni.
Dici Amazon e pensi allo shopping on-line, impossibile viaggiare in altre direzioni anche se negli anni il colosso americano ha allargato il campo di interesse, inserendosi nell’industria dello spettacolo che si prende sempre più il suo spazio.

Ma se oggi siamo così “affezionati” agli acquisti su internet lo dobbiamo proprio a questa piattaforma che quando è nata ha rivoluzionato il modo di fare shopping, soprattutto se si considera anche la possibilità di ricevere il giorno dopo tutto quello che si desidera. La piattaforma però non ha certo intenzione di fermarsi a questo e il nuovo progetto rende centrali i corrieri.
La fortuna di Bezos e della piattaforma si deve, per quanto tutti un po’ lo dimentichino a partire dal patron stesso, proprio ai corrieri. Sono in migliaia sparsi per tutto il mondo e rappresentano il vero propulsore dell’e-commerce che senza la loro celerità non sarebbe riconosciuto che il più veloce sito di consegne al mondo.
Amazon, cos’è il “Project Pulse” in sperimentazione anche in Italia
Un nuovo progetto messo in campo dall’azienda mira proprio ad esaltare ancora di più più questa figura. Secondo il sito Bloomberg, Amazon ha avviato il progetto “Project Pulse”, un vero e proprio progetto salva vita che fa dei corrieri anche primi soccorritori.

Stando sempre a quanto fatto trapelare Bloomberg, il progetto è stato avviato nel 2023 e si consta nella dotazione ai furgoncini delle consegne di defibrillatori. Ovviamente perché questi possano essere utilizzati e correttamente è prevista anche la formazione degli autisti a corsi di primo soccorso.
In un futuro che non promette di essere poi tanto lontano, quindi, i corrieri di Amazon dovrebbero essere in grado di salvare vite umane, effettuando massaggi cardiaci in eventuali situazioni di emergenza. Project Pulse è già stato avviato ed è in fase di sperimentazione in tre città europee: da Londra ad Amsterdam passando per la nostra Bologna, circa 100 autisti del colosso hanno preso parte al progetto.
Il funzionamento sembra essere anche questo molto veloce; gli autisti ricevono notifiche dalle app direttamente dai cittadini e si recano poi sul posto per prestare soccorso. È importante sottolineare che al momento il progetto è stato sospeso, ma un portavoce dell’azienda ha riferito a Bloomberg che dalla sede centrale si stanno valutando i feedback ricevuti nei mesi di azione per capire se e come riattivare il progetto e migliorarlo.