I percettori di Assegno di Inclusione potrebbero non perdere il diritto al sussidio pur superando il limite ISEE. Vediamo in quale caso.
L’Assegno di Inclusione è un sostegno economico che ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza ed è erogato ai cittadini in condizioni di fragilità. Prevede l’inserimento obbligatorio in percorsi di formazione e politica attiva del lavoro.

Possiamo definire l’Assegno di Inclusione come un supporto economico e di inclusione sociale nonché professionale. Per poter ricevere mensilmente le erogazioni bisognerà aderire ad un percorso personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa. L’importo spettante è composto da due quote, l’integrazione del reddito familiare entro una certa soglia e un sostegno per i nuclei che abitano in affitto. La somma base è 500 euro più 280 euro se si paga il canone di locazione.
Inviare domanda di accesso all’AdI non è sufficiente. Per iniziare a ricevere i soldi bisognerà sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale e rispettare le regole imposte dalla normativa come recarsi presso i servizi sociali entro 120 giorni e poi ogni 90 giorni. Ci sono, poi, requisiti patrimoniali e reddituali da rispettare. Parliamo del reddito familiare entro 6.500 euro all’anno moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza oppure 8.190 euro per gli over 67. La soglia ISEE per il 2025 è di 10.140 euro.
Cosa accade se si supera la soglia ISEE di 10.140 euro
Ogni anno a gennaio bisogna compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica per calcolare l’ISEE in corso di validità. I percettori di AdI sono stati chiamati ad effettuare questo calcolo entro i primi mesi del 2025 per evitare la sospensione delle erogazioni fino al nuovo conteggio. Questo perché il sostegno economico continuerà ad essere corrisposto dall’INPS solo se il percettore rientrerà nella soglia ISEE che per l’anno in corso è di 10.140 euro. Superando questo limite si perderebbe il diritto alla prestazione perché non si soddisferebbero più tutti i requisiti.

Attenzione, se il superamento della soglia di accesso dipendesse unicamente dal percepimento del beneficio dell’Assegno di Inclusione allora non verrà meno il diritto al sostegno economico. Nello specifico considerando che l’ISEE 2025 si calcola tenendo conto dei redditi e del patrimonio dei due anni precedenti ossia del 2023, a non comportare la decadenza dalla misura sarà il Reddito di Cittadinanza percepito in quell’anno.
Ricordiamo, infatti, che l’AdI è entrato in vigore nel 2024. L’INPS ai fini dell’accertamento dei requisiti per accedere oggi al beneficio noto come Assegno di Inclusione non considererà l’ammontare del Reddito di Cittadinanza 2023. Sottrarrà l’importo incluso nell’ISEE per stabilire il valore dell’Indicatore da considerare.