Il simbolo sacrale di Alghero conquista tutti: è davvero prezioso proprio come la città che lo accoglie.
“Voglio andare ad Alghero…” così cantava Giuni Russo e non aveva tutti i torti. Un gioiello in provincia di Sassari, famoso per i suoi coralli. Arte sopraffina che li combina insieme all’oro, creando questo mix artistico spettacolare. La Barcellona d’Italia, perfetta per una vacanza in estate.

Non solo movida poiché offre una moltitudine di monumenti e attrazioni di tipo culturale come, per esempio, il Museo del Corallo – non a caso – oppure Casa Manno che conserva quadri, arredi, manoscritti e libri. Infine immancabili i simboli religiosi, che la definiscono: in primis, Cattedrale di Santa Maria Immacolata.
Si voglia aggiungere un altro elemento, caro agli algheresi. Qualcosa di unico spicca tra le casette colorate, impossibile rimanerne indifferenti. Oltre alla sua rara bellezza, lo si reputa tra i migliori in Italia per una peculiarità eccezionale – arrivano da ogni parte del Belpaese perché venga ammirato.
Alghero, che meraviglia! Non puoi fartela sfuggire
Nel centro storico della città si erge nel suo massimo splendore. I locali venerano questo luogo mentre i visitatori ne rimangono affascinati. L’itinerario deve includerlo, rientra tra le famose ’10 cose da vedere’ quando si viaggia. Unisce storia, arte e cultura. Meglio di così non si potrebbe.

Trattasi della Chiesa di San Francesco, miglior esempio di architettura gotico-catalana dell’Isola – probabilmente anche d’Italia. Da sempre celebrano le funzioni religiose i frati minori conventuali che la edificarono nel XV secolo sopra una chiesetta preesistente circondata da un orto.
Ha subìto interventi di ricostruzione, in particolare a seguito di un crollo avvenuto nel 1598, per cui si è giocato con gli stili architettonici dell’epoca. Dell’impianto originario sono rimaste poche testimonianze tra cui il chiostro, presbiterio con le cappelle laterali e le prime due cappelle a ridosso della controfacciata.
Costituita da tre navate, quella centrale è voltata a botte mentre le altre due laterali a crociera. Nel caso di una visita, si potrà notare che l’altare maggiore è in stile rococò del XVIII secolo con marmi policromi. Orientandosi verso la navata sinistra, bellissimi gli altari barocchi in legno dorato della prima metà del ‘700.
Una piccola curiosità che sfugge ai più: in ricordo del precedente edificio, i frati hanno voluto riprodurre sui capitelli delle cappelle presbiteriali le piante del famoso orto. Infine la Chiesa di San Francesco regala un panorama mozzafiato, passando dal chiostro per raggiungere la torre campanaria. Ne vale la pena!