Una succulenta novità che può far felici molte famiglie: il Bonus Lavoro 2025. Chi è idoneo a riceverlo?
Tra i settori più delicati, su cui il tavolo del Governo si confronta, risulta proprio l’ambito professionale. Esso è dibattuto in molti suoi aspetti e, non sempre, si riesce a far fronte ai numerosi problemi. “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro“, così recita l’art.1 della Costituzione.
Un principio fondamentale che sorregge la società, cercando di dare quella stabilità, purtroppo precaria. Tuttavia esistono forme di incentivazione che aiutano le famiglie, dalle mensilità extra agli sgravi fiscali. Ma non bastano, dunque si è optato per la seguente novità: il bonus lavoro.
Un’agevolazione prevista per diverse categorie di lavoratori, potendo percepire fino a € 650. Naturalmente, come ogni misura economica che si rispetti, anch’essa ha le sue condizioni e, tra l’altro, non è per tutti. Determinati requisiti tra cui l’appartenenza a due gruppi specifici, questi ultimi veri destinatari.
Garantire manodopera, produzione affinché la macchina del lavoro, incessante, non si fermi mai. Ciononostante, mancano i lavoratori, per l’appunto. Ancora alto il tasso di disoccupazione e crescenti le difficoltà in tale stato, con tutto ciò che ne consegue a livello economico – oltre che per una propria dignità.
Ebbene, si sta parlando del bonus assunzione nel quale sono racchiusi interventi mirati a favorire l’occupazione, specialmente nel Mezzogiorno. Obiettivo strategico, fissato dall’Unione Europea che ha stanziato per questo scopo ben 1,1 miliardi di euro destinati alla creazione di almeno 180.000 posti di lavoro.
I beneficiari sono i ragazzi e le donne. Si sostiene così l’occupazione giovanile e femminile:
I datori di lavoro che li assumeranno, a seguito di contratto a tempo indeterminato, saranno esentati dal pagamento dei contributi previdenziali obbligatori. Il bonus stesso prevede un importo massimo di € 650 per lavoratore ed € 500 destinato ai giovani. Perché se ne possa usufruire, vi è una condizione.
Il contratto di lavoro deve essere pattuito entro il 31 dicembre 2025. Gli stessi datori di lavoro, ritenuti idonei, riceveranno il beneficio dopo l’assunzione, per circa un anno. Crescita e sviluppo, dunque, sarebbero i due punti di forza sui quali punterebbe sia l’Italia che l’Unione Europea.
In particolare il focus incentrato su quelle categorie di lavoratori ritenuti più ‘vulnerabili’. Ma, ora, nulla sarà più come prima: arriverà lavoro per tutti (o, almeno, così si spera).
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