Cagliari in festa per l’adoratissimo Sant’Efisio: un viaggio spirituale nel nome della tradizione

Cagliari festeggia Sant’Efisio, il compatrono della città: una cerimonia in suo onore, tra fede e tradizione.

Le feste patronali in Sardegna rappresentano il vero fulcro dell’Isola. Una località così devota che desidera ricordare personaggi illustri, tali grazie alle loro opere. Martiri venerati da una moltitudine di fedeli, commemorati con immenso affetto.

Festa Sant'Efisio
Cagliari in Festa per l’adoratissimo Sant’Efisio: un viaggio spirituale nel nome della tradizione (Credits: Instagram @cagliariturismo) – chieseromanichesardegna.it

Ogni luogo manifesta le proprie consuetudini in merito, sebbene l’emozione sia sempre la stessa. Le celebrazioni possono durare una o più giornate, tuttavia trattasi comunque di momenti preziosi da condividere, uniti nel nome della fede.

Ad esempio, Cagliari è in adorazione per Sant’Efisio, attualmente. La Chiesa a lui dedicata è un luogo di culto, sacro, da cui parte una lunga processione. Un cammino all’insegna del folclore, tradizione infine devozione. Che lo spettacolo cominci.

Cagliari festeggia Sant’Efisio: una sfilata grandiosa

È da più di 300 anni che gli si rende tributo attraverso una delle più straordinarie manifestazioni mai organizzate. Una promessa di fedeltà a cui non si può venire meno. Cagliari rende onore a Sant’Efisio, il martire guerriero che liberò la città dalla peste.

Festa Sant'Efisio
Cagliari festeggia Sant’Efisio: una sfilata grandiosa (Credits: Facebook @festadisantefisio/@cagliariturismo) – chieseromanichesardegna.it

Militare dell’Esercito romano, giustiziato per la sua sentita conversione al Cristianesimo – l’imperatore Diocleziano non diede molte alternative: tornare ad abbracciare il culto pagano o la condanna a morte. Prima di essere decapitato, promise di proteggere il capoluogo sardo e i suoi cittadini.

Nel 1652 la Sardegna era allo stremo a causa della pestilenza, così le autorità locali chiesero aiuto a Sant’Efisio con un Voto solenne impegnandosi, ogni anno, a trasportare la sua statua in processione dal luogo in cui fu incarcerato (Stampace) fino alla località dove subì il martirio (Nora). Da quell’istante l’epidemia cessò.

Una festa che dura quattro giorni, dal 1° al 4 maggio – previa vestizione del Santo. Si parte dalla Chiesa eponima: il Patrono attraversa le vie del centro, preceduto dalle traccas ovvero carri trainati da buoi, decorati con nastrini e fiori. È il turno dei gruppi folcloristici, cavalieri e miliziani.

L’arrivo in Via Roma, dinanzi al Palazzo del Comune, lo si preannuncia con il suono delle launeddas – tipico strumento musicale a fiato. Inoltre decine di donne, in abito tradizionale, lanciano petali in segno di grande solennità. Il pavimento lastricato è un tappeto variopinto di bellissimi colori.

Durante la breve sosta, i saluti a Sant’Efisio dopodiché si procede il pellegrinaggio fino a Nora. Un percorso incredibile lungo il quale si radunano fedeli da ogni parte della Sardegna. Questa Festa, quale segno culturale e identitario della Regione, è stata riconosciuta come Patrimonio Immateriale dell’UNESCO.

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