Il granchio blu è tornato in Sardegna e ha causato di nuovo diversi problemi. Varie sono le zone dell’isola colpita e i provvedimenti che si stanno prendendo per affrontare il problema.
Da alcuni anni si sente parlare del granchio blu. Questa specie, non tipica del Mediterraneo, ma decisamente “aliena”, minaccia non poco l’ecosistema dei nostri mari, perché mangia telline, vongole e cozze. Inoltre, poiché ha delle chele molto più potenti di un granchio normale, può danneggiare anche le attrezzature da pesca.

In Sardegna sono stati rinvenuti molti esemplari di granchio blu negli ultimi tempi in diverse zone dell’isola e dunque le amministrazioni locali stanno prendendo vari provvedimenti per arginare il problema. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
I provvedimenti per arginare il problema del granchio blu in Sardegna
In Sardegna torna nuovamente il problema del granchio blu. Questa specie “aliena” è molto pericolosa per vongole, cozze, arselle e per questo la presidente della regione Sardegna Alessandra Todde e la sua giunta stanno prendendo dei provvedimenti.

L’obiettivo, oltre a quello di arginare i danni in mare di questo granchio (che si ciba di cozze e vongole), è anche quello di dare aiuti agli operatori del settore pesca. L’accordo bipartisan da tutti i gruppi presenti in consiglio regionale (con le firme dei capigruppo Mula, Deriu, Truzzu, Cocciu, Ciusa, Ticca, Orrù, Porcu, Peru, Agus, Cocco, Pizzuto, Sorgia) elenca anche le zone in cui si sta assistendo all’invasione del granchio blu, vale a dire: il Golfo di Oristano, le foci del Cedrino e del Coghinas, le lagune di Tortolì, San Teodoro, il Calich ad Alghero, Porto Pozzo, Cesaraccio, Pilo, San Giovanni Muravera, Porto Pino, lo stagno di Feraxi, lo stagno di Sa Praia, lo stagno di Santa Gilla.
Per contenere il fenomeno della diffusione del granchio blu, il consiglio chiede alla giunta della regione Sardegna di:
- attivarsi per risarcire i danni subiti dagli operatori del settore
- verificare la necessità e l’opportunità di procedere allo stanziamento di ulteriori risorse a questo scopo
- mettere in campo azioni che permettano di contrastare in maniera adeguata il fenomeno invasivo in corso, insieme a quelle del Legislatore nazionale
- predisporre un piano di comunicazione trasparente che permetta agli operatori del settore di essere adeguatamente informati sugli sviluppi, le modalità di richiesta dei ristori e l’efficacia delle azioni in corso per contrastare l’invasione
Tutti si augurano che sarà davvero così per evitare ancora spiacevoli conseguenze alle specie marine prese di mira dal granchio blu e agli operatori del settore ittico e ricettivo.