Il piatto tipico irrinunciabile, specialmente durante questo periodo: la Favata. Si porta a tavola la vera bontà.
Ormai la Regione Sardegna non ha più segreti (o forse sì). Tra primi, secondi piatti e dolci, una vasta scelta da cui attingere. Per tutte le occasioni ed esigenze, senza mai trascurare il gusto, anzi lo si valorizza ancora di più. Si segue la stagionalità dei prodotti – l’importanza della materia prima – oltre che la loro freschezza.

Tra coltivazioni e pascoli, il territorio offre una cucina d’eccellenza. Ortaggi, frutta, ovini, caprini, formaggi, l’essenziale per una dieta sana ed equilibrata, accompagnata da un buon bicchiere di vino – non a caso il popolo sardo parrebbe essere il più longevo rispetto ad altre località, sia nazionali che europee.
Per mangiare bene, ma con un certo godimento, non può mancare a tavola la Favata, soprattutto in questo periodo dell’anno. Semplicità e genuinità, due qualità che caratterizzano questo piatto nel quale si potrà cogliere la reale identità dell’Isola. Nessun trucco, solo pura autenticità: pochi se lo aspetteranno così.
La Favata sarda, dopo il primo assaggio si ‘vola’
Forse ancora nessuno l’ha mai provata, a parte gli autoctoni, tuttavia il nome di presentazione è abbastanza eloquente. Anche questo un piatto da dividere in allegria, accompagnato da un buon bicchiere. Lo spirito vola alto, lo segue il palato, per un’esperienza gastronomica, particolarmente sensoriale, quasi inaspettata.

Naturalmente Favata realizzata con le fave fresche, tipiche di stagione – infatti nei mesi di marzo e aprile comincia la raccolta in Sardegna. Una ricetta rinvenibile, specialmente, nelle zone di Sassari, Cagliari e Santa Teresa di Gallura. Il simbolo dell’unione perché racchiude verdura, carne, formaggio e, persino, pane.
INGREDIENTI (DOSI PER 4 PERSONE):
- 400 g fave secche;
- 400 g verza;
- 400 g salsiccia secca sarda;
- 400 g costine di maiale;
- 300 g cotenna di maiale;
- 200 g pancetta di maiale;
- 150 g pane carasau;
- 50 g pecorino grattugiato;
- 50 g pomodori secchi;
- 30 g finocchietto selvatico;
- 12 g aglio;
- 12 g sale;
- 6 g peperoncino.
PROCEDIMENTO:
- Quale primo step preliminare, lasciare le fave in ammollo per tutta la notte, già all’interno di una pentola colma d’acqua. Il mattino seguente, fare proprio il ricambio dell’acqua.
- Aggiungere il sale, costine, cotenna e pancetta di maiale tagliate a pezzi, infine coperchio e accendere la fiamma a intensità media. Lasciare cuocere 1 ora e 30 minuti.
- Intanto lavare la verza, asciugarla, tagliarla. Una volta trascorso il tempo necessario aggiungerla alle fave insieme alla salsiccia a rondelle, pomodori secchi, finocchietto tritato, aglio e peperoncino.
- Nuovamente riporre il coperchio, lasciare cuocere per un’altra ora – versare un mestolo d’acqua tiepida qualora la Favata si asciugasse troppo.
- A questo punto rimuovere l’aglio. Impiattare con una bella spolverizzata di pecorino grattugiato e due fette di pane carasau. Il pranzo, finalmente, è servito.