I sardi sono davvero orgogliosi della loro origine, ora c’è però un motivo in più per cui vantarsi di essere nati sull’isola: ecco di cosa si tratta.
Ognuno di noi può essere orgoglioso delle proprie origini e non esita a manifestarle con vanto, a maggior ragione se ha dovuto lasciare la terra dove è nato per motivi di lavoro o di studio. In questo caso diventa ancora più piacevole farne ritorno quando se ne ha la possibilità, per una vacanza o semplicemente per riabbracciare parenti e amici. Uno stato d’animo simile caratterizza la maggior parte dei sardi, che non possono che essere felici quando si parla in maniera positiva della propria regione.

Sapere che il mare di questa zona possa essere ritenuto uno dei più belli d’Europa può rappresentare una fortuna e può consentire di dire con ancora maggiore soddisfazione di non dover faticare per ammirarlo se si abita a pochi passi. Ora però c’è un motivo inaspettato in più che può spingere i cittadini a esprimere in maniera ancora più chiara la propria provenienza. Insomma, la Sardegna non deve essere ritenuta una zona del nostro Paese da bistrattare, anzi.
Ma quale sarebbe questo nuovo motivo che, in modo inaspettato, può spingere a essere orgogliosi di essere sardi ancora di più di quanto succedeva fino ad ora? Il riferimento è al riconoscimento alle eccellenze dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale Made in Sardegna e Made in Italy, che a partire dal prossimo 1° dicembre saranno ancora più tutelate e protette grazie al un nuovo marchio di qualità europeo Indicazione Geografica Protetta (IGP).
L’orgoglio di essere sardi: il nuovo motivo
Si tratta di una differenza non da poco, che fino a questo momento era stato concesso esclusivamente ai prodotti agroalimentari, ma indispensabile anche contro le contraffazioni e falsificazioni dei prodotti. Si tratta però di una concessione che può essere conferita allo stato attuale solo a due aziende, che hanno depositato il disciplinare per ottenere la futura onorificenza.

L’inedita protezione, sarà valida in tutta l’Unione Europea, per questo non potrà che essere ritenuta motivo di vanto da chi riuscirà ad acquisirla. Tra le realtà che potrebbero fregiarsi di questa possibilità ci sono i tappeti di Sarule, i cestini di Castelsardo, le fedi di Fonni, la ceramica di Oristano o Assemini, le maschere in legno di Mamoiada, la selleria di Santu Lussurgiu, i tappeti e gli arazzi di Fonni, solo per fare qualche esempio.
Secondo il Regolamento (UE) 2023/2411, lo storico sistema di tutela delle indicazioni geografiche è stato ampliato e comprende ora per la prima volta i manufatti la cui qualità, reputazione o caratteristiche sono fortemente legati a un’origine geografica specifica.
Sono ovviamente necessari alcuni requisiti ben precisi per poter ottenere questo diritto, come ha avuto modo di ricordare la Confartigianato Sardegna: avere una qualità, reputazione o altra caratteristica essenzialmente attribuibile alla loro origine geografica, essere originari di un luogo, una regione o un Paese specifico, prevedere che almeno una fase della produzione avvenga nella zona geografica delimitata.
A questo scopo saranno resi disponibili 750 mila euro a favore delle imprese regionali operanti nel settore dell’artigianato, deliberati dalla Giunta Regionale su proposta dell’Assessore Regionale dell’Artigianato, Franco Cuccureddu, per permettere alle aziende regionali che operano nell’artigianato di seguire percorsi che potranno facilitare il raggiungimento della certificazione IGP.