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Chiese

La Chiesa di San Pietro a Galtellì: tra romanico, storia e arte medievale

Un antico luogo di culto che conserva preziosi affreschi e racconta il passato della Sardegna

Nel cuore della Baronia, in un paesaggio incantevole dominato dalle colline della provincia di Nuoro, sorge la Chiesa di San Pietro a Galtellì, uno dei più significativi esempi di architettura romanica in Sardegna. Questo edificio, di grande valore storico e artistico, è strettamente legato alla storia medievale della regione e conserva al suo interno uno straordinario ciclo di affreschi risalenti al XIII secolo, una rarità nell’isola.

chieseromanichesardegna.it – Chiesa di San Pietro a Galtelli. Foto sardegnaturismo.it e tripadvisor.com

Costruita intorno all’XI secolo, la chiesa era destinata a diventare la cattedrale della diocesi di Galtellì, ma a causa di difficoltà economiche e della dipendenza dall’arcivescovado di Pisa, i lavori non vennero mai completati. La chiesa, comunque, mantenne un ruolo centrale nella vita religiosa della comunità per secoli, fino alla soppressione della diocesi nel 1495, quando fu incorporata in quella di Cagliari.

Oltre alla sua importanza religiosa, la chiesa è diventata un luogo iconico della letteratura italiana grazie a Grazia Deledda, che la descrisse nel suo celebre romanzo Canne al vento, contribuendo a rafforzarne il fascino mistico e senza tempo.

Origini e storia della chiesa

Le origini della Chiesa di San Pietro risalgono all’epoca medievale, in un periodo in cui la Sardegna era divisa tra i quattro Giudicati e si trovava sotto la forte influenza delle repubbliche marinare, in particolare Pisa e Genova. La costruzione dell’edificio iniziò intorno al 1090, quando Galtellì era il centro della diocesi locale. L’intenzione iniziale era quella di edificare una cattedrale romanica monumentale, ma il progetto rimase incompiuto, con il fianco settentrionale, il transetto e l’abside come uniche parti ultimate.

Nonostante la struttura incompleta, la chiesa divenne un importante punto di riferimento per la comunità e per secoli rimase il centro della vita religiosa del borgo. Dopo la soppressione della diocesi alla fine del XV secolo, la chiesa perse gradualmente la sua funzione principale, ma continuò a essere utilizzata per il culto e la sepoltura dei fedeli.

Nel corso del tempo, vennero eseguiti diversi interventi di restauro, l’ultimo dei quali negli anni ’90 del XX secolo, quando furono riportati alla luce gli affreschi medievali nascosti sotto strati di intonaco.

L’architettura: un perfetto esempio di romanico sardo

L’edificio presenta una struttura a tre navate, risultato di ampliamenti successivi rispetto alla pianta originaria, che era mononavata. La costruzione è realizzata con blocchi di pietra calcarea e arenaria, materiali tipici della zona, che conferiscono all’edificio un aspetto massiccio ma armonioso.

La facciata è semplice e austera, priva di decorazioni elaborate, in linea con lo stile romanico sardo. L’abside, semicircolare, è una delle parti più affascinanti della struttura, con la sua solida muratura e le monofore che permettono alla luce naturale di filtrare all’interno.

Una delle caratteristiche più interessanti della chiesa è il campanile a base quadrata, costruito probabilmente nel tardo XVI secolo sopra una preesistente torre campanaria. Questo elemento architettonico, visibile da lontano, è diventato uno dei simboli di Galtellì.

All’interno, la chiesa conserva un ciclo di affreschi di grande valore, risalenti al XIII secolo, che raffigurano scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Questi dipinti, attribuiti a maestranze provenienti dall’Italia centrale, mostrano chiare influenze umbro-laziali e costituiscono una delle testimonianze pittoriche medievali più importanti della Sardegna.

Un luogo di culto e di memoria storica

Oggi la Chiesa di San Pietro è ancora consacrata e visitabile, rappresentando una meta di grande interesse per studiosi, turisti e pellegrini. Inserita all’interno della cinta muraria del cimitero locale, mantiene intatta la sua atmosfera antica e suggestiva.

Il fascino di questo luogo non è legato solo alla sua architettura e ai suoi affreschi, ma anche alla sua presenza nella letteratura italiana. Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura, ha descritto la chiesa nel romanzo Canne al vento, evidenziandone il legame profondo con la cultura e le tradizioni della Sardegna.

Grazie ai lavori di restauro e alla valorizzazione del sito, oggi è possibile visitare l’edificio e ammirare i suoi affreschi, immergendosi nella storia millenaria di questo straordinario luogo di culto.

La Chiesa di San Pietro a Galtellì è molto più di un semplice edificio religioso: è un simbolo della storia, della fede e della cultura della Sardegna medievale. Con la sua struttura romanica incompiuta, i suoi affreschi medievali e il suo legame con la letteratura italiana, rappresenta una delle tappe imperdibili per chiunque voglia scoprire il patrimonio storico e artistico dell’isola.

Passeggiare tra le sue mura significa fare un viaggio nel tempo, tra epoche lontane in cui la spiritualità e l’arte si fondevano per creare luoghi capaci di trasmettere emozioni ancora oggi.

Delania Margiovanni

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