Quando l’INPS può negare la pensione anche con 67 anni di età e 20 anni di contributi: i motivi e le alternative disponibili
Molti lavoratori che raggiungono i 67 anni di età e i 20 anni di contributi si aspettano di poter accedere alla pensione di vecchiaia senza problemi. Tuttavia, in alcuni casi, l’INPS può rifiutare la domanda, lasciando i richiedenti senza pensione fino al raggiungimento di un’età più avanzata.

Questo accade soprattutto per chi ha optato per il computo dei contributi nella Gestione Separata, un sistema previdenziale specifico che prevede requisiti aggiuntivi per il pensionamento. Uno dei motivi principali per cui l’INPS può negare la pensione, anche con 67 anni di età e 20 anni di contributi, riguarda il requisito economico previsto per i cosiddetti “contributivi puri”. Chi ha iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995 o ha trasferito i contributi nella Gestione Separata rientra in questa categoria e deve soddisfare una condizione aggiuntiva per accedere alla pensione di vecchiaia.
Oltre all’età e all’anzianità contributiva, è necessario che l’importo della pensione maturata sia pari almeno a 1,5 volte il valore dell’assegno sociale, che nel 2025 corrisponde a circa 538,68 euro mensili. Se la pensione maturata non raggiunge questa soglia, l’INPS può negare la pensione anche con 67 anni di età e 20 anni di contributi. In questo caso, l’unica alternativa rimane attendere fino ai 71 anni, quando la pensione di vecchiaia contributiva viene erogata indipendentemente dall’importo dell’assegno maturato.
Requisiti e considerazioni per l’accesso alla pensione tramite gestione separata
Questo aspetto è fondamentale per chi ha versato contributi nella Gestione Separata o per chi rientra nel sistema contributivo puro, poiché il metodo di calcolo della pensione è interamente basato sui contributi versati, senza integrazioni o trattamenti minimi garantiti.

Optare per il computo nella Gestione Separata può essere una scelta vantaggiosa per alcuni lavoratori, ma è essenziale verificare attentamente le condizioni richieste per evitare il rischio di vedersi negata la pensione. Per accedere alla pensione con questa opzione, è necessario aver versato almeno un contributo mensile nella Gestione Separata, avere almeno 15 anni di contribuzione complessiva tra diverse gestioni, di cui almeno 5 successivi al 1° gennaio 1996, e avere meno di 18 anni di contributi accreditati al 31 dicembre 1995.
Queste regole possono creare difficoltà a chi, pur avendo raggiunto 67 anni di età e 20 anni di contributi, non soddisfa il requisito economico minimo richiesto dall’INPS. Per evitare sorprese, è consigliabile verificare in anticipo il proprio estratto conto contributivo e valutare, con il supporto di un esperto previdenziale, le migliori strategie per il pensionamento. La scelta della gestione previdenziale può influire significativamente sulle possibilità di accesso alla pensione e sulle tempistiche di erogazione dell’assegno previdenziale.