Il vero simbolo culinario della Sardegna, da scoprire subito: ecco la ricetta originale, pronti a replicarla?
Mare limpido, sabbia finissima, cave naturalistiche. Questo e molto altro è la Sardegna. Non si dimentichi il cibo, fiore all’occhiello di cui il suo popolo ne è molto orgoglioso. Semplicità, freschezza e specialità, tre caratteristiche che contraddistinguono determinati prodotti locali, anche dati dalla qualità della materia prima.

Essendo ricca di pascoli ovini e caprini, non può mancare il pecorino oppure il latte stesso, di capra o pecora, con il quale si possono preparare dolci squisiti. La pasta va per la maggiore, dai malloreddus alla fregula, quest’ultima costituita da piccole palline di semola da condire come meglio si preferisce.
Infine il ‘Re’ della cucina sarda. Non può mai mancare sulle tavole imbandite. Oltre che tipico, è anche l’emblema della quotidianità perché esula dalle ricorrenze. Ma ciò che lo rende ancor più ‘autorevole’, le sue antichissime origini. Almeno una volta nella vita è da provare, soprattutto come farlo a casa?
La Sardegna e il suo Re, scopri la ricetta: non te ne pentirai
Come si evince, trattasi di una Regione che ha molto da offrire, in tutti i sensi. A livello culturale, paesaggistico, culinario, non manca proprio nulla. Anzi meta turistica particolarmente gettonata proprio per le sue meraviglie, ottimo cibo e, perché no, un bicchiere del vino Cannonau. Nessuno potrebbe volere di più.

Tra le varie specialità, doveroso assaggiare il Pane Carasau, sfoglia croccante e sottilissima, versatile per ogni occasione. Da accompagnamento alle zuppe o come antipasto, la vera sfida consiste nel realizzarlo a casa. Pochi ingredienti, infine i seguenti passaggi: impasto, lievitazione, cottura, tostatura (o carasatura).
INGREDIENTI (DOSI PER 4 PERSONE):
- 300 g semola rimacinata di grano duro + q.b. per il piano di lavoro;
- 160 ml di acqua;
- 12 g lievito di birra;
- 1/2 cucchiaino di sale.
PROCEDIMENTO:
- Innanzitutto versare la farina di semola in una ciotola capiente. Aggiungere il sale e mescolare. Infine incorporare il lievito previamente disciolto nell’acqua.
- Ora impastare fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeno. Coprire con un canovaccio e lasciare riposare per circa 40 minuti.
- Intanto spolverizzare il piano di lavoro con la semola e, una volta trascorso il tempo necessario, adagiarvi l’impasto. Dividere quest’ultimo in cinque porzioni di uguali dimensioni.
- Predisporre una teglia, rivestirla con carta forno e spolverizzare con un po’ di farina. Distribuire i piccoli panetti ben distanziati, coprirli di nuovo e far riposare per altri 30 minuti.
- Una volta pronti, stendere ciascuno con il matterello, spessore di circa 2-3 mm. Ancora, lasciare riposare i dischi ricavati, sempre coperti da canovaccio, per ulteriori 30 minuti.
- Preriscaldare il forno a 300°, adagiare un disco alla volta sopra una teglia rovesciata – che sia rovente – e aspettare pochi minuti, giusto il tempo che si gonfi.
- A questo punto, quando ancora ben caldi, dividerli ognuno a metà pressandoli leggermente. Infornare nuovamente affinché si tostino a 300° o 170° – in quest’ultimo caso 5 minuti.
- Lasciare raffreddare e servire. Il Pane Carasau può conservarsi per almeno un mese, contenuto in un sacchetto di carta, a temperatura ambiente.