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La Chiesa di Santa Maria di Cea a Banari: un gioiello romanico immerso nella campagna sarda

Nelle campagne di Banari, un piccolo borgo della provincia di Sassari, si trova la Chiesa di Santa Maria di Cea, un piccolo capolavoro dell’architettura romanica sarda. Poco conosciuta rispetto ad altre chiese medievali più celebri dell’isola, questa chiesa affascina per la sua eleganza austera, la semplicità delle sue forme e il legame profondo con il territorio che la circonda.

Le origini della Chiesa di Santa Maria di Cea risalgono al XII secolo, un periodo in cui il romanico si stava affermando in Sardegna grazie all’influenza delle repubbliche marinare italiane, in particolare Pisa e Genova. L’edificio venne probabilmente costruito dai monaci vittorini di Marsiglia, un ordine benedettino che aveva una forte presenza nell’isola e che contribuì alla diffusione dello stile romanico, caratterizzato da linee sobrie ed essenziali.

chieseromanichesardegna.it – Chiesa di Santa Maria di Cea

Il nome “Cea” potrebbe derivare dal latino civitas, suggerendo che in epoca medievale questa zona fosse un piccolo centro abitato o un insediamento monastico. Anche se oggi la chiesa appare isolata in mezzo alla campagna, un tempo poteva rappresentare un punto di riferimento per la comunità locale, sia dal punto di vista religioso che sociale.

L’architettura: semplicità ed eleganza del romanico sardo

Santa Maria di Cea è un perfetto esempio di romanico rurale sardo, caratterizzato da una sobrietà che esalta l’armonia delle proporzioni e la solidità della costruzione. La chiesa è realizzata in pietra vulcanica locale, che le conferisce un colore caldo e terroso, perfettamente integrato con il paesaggio circostante.

La facciata è semplice, con un portale ad arco a tutto sesto incorniciato da una decorazione minimale, secondo il tipico stile romanico. Sopra il portale si trova un piccolo rosone, che lascia filtrare la luce all’interno dell’edificio. Le pareti laterali sono scandite da lesene e archetti pensili, elementi tipici dell’architettura pisana che si ritrovano in molte altre chiese romaniche dell’isola.

L’interno è a navata unica, coperta da un tetto a capriate lignee. L’abside semicircolare, austera e solenne, è l’unico elemento decorato con maggiore attenzione, sottolineando il ruolo centrale che l’altare assumeva nella celebrazione liturgica.

Un luogo di fede tra storia e natura

Oggi, Santa Maria di Cea è una chiesa che vive in perfetta simbiosi con il paesaggio rurale che la circonda. Il silenzio della campagna, interrotto solo dal soffio del vento e dal canto degli uccelli, rende la visita un’esperienza quasi mistica, capace di trasportare il visitatore indietro nel tempo, in un’epoca in cui la fede e la spiritualità si intrecciavano profondamente con la vita quotidiana.

Nonostante la sua posizione isolata, la chiesa è ancora un luogo di culto e di aggregazione per la comunità locale, che la celebra con eventi religiosi e festività tradizionali.

Un piccolo gioiello da scoprire

La Chiesa di Santa Maria di Cea a Banari è uno di quei tesori nascosti della Sardegna che meritano di essere scoperti. Il suo fascino discreto, la sua architettura essenziale e la sua atmosfera sospesa nel tempo la rendono una meta perfetta per chi vuole esplorare il lato più autentico dell’isola, lontano dai circuiti turistici più noti ma ricco di storia, arte e suggestioni.

Visitare questa chiesa significa immergersi in un passato fatto di pietre scolpite, silenzi antichi e una bellezza senza tempo, capace di raccontare storie di fede e tradizione con la sola forza della sua presenza millenaria.

Delania Margiovanni

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