La storia dietro alla diocesi di Nuoro, ad oggi suffraganea dell’arcidiocesi di Cagliari: l’unione con un’altra diocesi e le due beate.
In questo nuovo appuntamento alla scoperta della Regione ecclesiastica Sardegna (di cui vi abbiamo già parlato in maniera generale, a livello di organizzazione, in un precedente articolo) il focus è sulla diocesi di Nuoro, attualmente suffraganea dell’arcidiocesi di Cagliari.
Retta da Antonio Mura, con vicario generale Giuseppe Mattana e provicario generale Giovannino Puggioni, la diocesi di Nuoro è un importante punto di riferimento per la fede in tutta la Sardegna e comprende, in cinque foranie (Nuoro, Bitti e Siniscola, Dorgali, Fonni e Gavoi, Orani) un totale di quarantasei parrocchie.
La sede vescovile è situata nella città che dà il nome alla diocesi, Nuoro, nella quale si trova la splendida cattedrale di Santa Maria della Neve Ma come si è evoluta nel tempo la diocesi di Nuoro? Qual è la sua storia? Dall’unione con un’altra diocesi fino alla presenza di due beate, ecco gli affascinanti dettagli da sapere.
La storia della diocesi di Nuoro parte come diocesi di Galtellì, intorno all’anno Mille, con le prime attestazioni di un episcopatus gallurensis in Gallura; probabilmente, alla fine dell’XI secolo, la zona aveva una sola diocesi e poi, successivamente, fu eretta in un secondo momento anche quella di Galtellì, menzionata per la prima volta nel 1138 in una bolla di Papa Alessandro II.
Dopo la soppressione del 1495, in seguito alla bolla di Papa Alessandro VI e all’unione con il territorio dell’arcidiocesi di Cagliari; la diocesi di Galtellì fu ristabilita solamente nel XVIII secolo da Papa Pio VI, col il nome di diocesi di Galtellì-Nuoro. E’ solamente con la ricostituzione della provincia di Nuoro, nel 1928 (e dopo un periodo piuttosto difficile risalente al XIX secolo, nel quale la sede è stata a lungo vacante) che la diocesi ha assunto il nome attuale; ad oggi, è unita in persona episcopi (“nella persona del vescovo”) alla diocesi di Lanusei.
Altri due particolari avvenimento sono strettamente legati alla diocesi di Nuoro, e riguardano due giovani donne del nuorese. Nel 1983 e nel 1987, infatti, Giovanni Paolo II ha proclamato beate la suora trappista Maria Gabriella dell’Unità e Antonia Mesina, martire della purezza, rendendole di fatto due figure importantissime per i fedeli del luogo. Tra i luoghi di culto più importanti, oltre alla già citata cattedrale di Santa Maria della Neve a Nuoro, troviamo le due ex-cattedrali Galtellì (dedicata a San Pietro) e a Ottana (dedicata a San Nicola).
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