La via dei nuraghi è un percorso di trekking davvero imperdibile in Sardegna alla scoperta delle antiche civiltà che vissero qui.
La via dei nuraghi è uno dei percorsi escursionistici più interessanti in Sardegna. Parte dal Supramonte di Urzulei e arriva a quello di Orgosolo passando per Sa Giuntura dove il Flumineddu e la Codula Orbisi si uniscono per entrare nella Gola di Gorropu che sarà visibile lungo tutto l’itinerario.

Proprio in questa zona si trovano due Nuraghi di calcare bianco che anche se ormai hanno le torri mozze, sovrastano il verde del bosco. Attorno a questi ci sono resti di diverse capanne e tombe di giganti e vengono ancora oggi usate dai pastori che frequentano questi luoghi.
Cosa vedere lungo la via dei nuraghi
La via dei nuraghi è quindi un “tuffo” nella storia di antiche civiltà. I nuraghi sono infatti antiche costruzioni in pietra a forma di torre tronco-conica con porta architravata e corridoio di accesso a un’unica camera circolare interna. I due nuraghi più importanti della zona sono il Nuraghe Mereu o Intro de Padente (dentro la foresta), caratterizzato in origine da due torri laterali che però sono poi crollate.

Poi c’è il Nuraghe Gorropu o Presethu Tortu, un monotorre il cui ingresso e la scala interna sono crollati ma si può ancora salire in cima. Attorno c’è un’imponente cinta muraria e i resti di capanne con adattamenti recenti. Nelle vicinanze di questi si trova anche la grotta e gli ovili di Capriles dove sono stati rinvenuti resti di ceramiche risalenti al neolitico.
Nell’altra sponda ci sono i resti dei villaggi di Ruinas e Matari e oggi è ancora visibile la tomba di giganti di Sa Carcara, nei pressi dell’ovile di Sedda ar Baccas. Perdersi in questo sentiero è difficile perché è ben segnalato ma solo nella foresta per raggiungere Nuraghe Mereu arrivando da Nuraghe Gorropu può essere un po’ complesso orientarsi perché c’è meno luce.
Meglio evitare questo sentiero quando fa molto caldo in piena estate perché si sta sotto il sole per la maggior parte del tempo. Portare poi una scorta d’acqua perché la fontana presso Sedda ar Baccas non è sempre attiva. Invece è consigliabile recarsi qui in autunno, inverno e primavera, anche perché ciò che si avrà davanti agli occhi sarà di una bellezza impagabile.