Chi fa un viaggio in Sardegna non dovrebbe mai lasciare l’isola senza avere provato la zuppa, una delle ricette tipiche della zona. Ecco come cucinarla.
A volte fare un viaggio è quello che ci vuole, non solo in estate, quando sarebbe normale prendersi una vacanza, ma anche nel resto dell’anno, se si sente la necessità di riposarsi e staccare la spina. L’Italia è certamente in grado di offrire tante località adatte allo scopo, anche se chi ama il mare spesso non può prescindere da un salto in Sardegna, zona che è apprezzata anche dagli stranieri, che sono pronti a fare il possibile per ritagliarsi del tempo nella nostra isola.

In queste occasioni non può che essere naturale immergersi nelle tradizioni del posto, comprese quelle culinarie, così da provare da vicino i piatti tipici, preparati solo come gli isolano sono in grado di fare. Le proposte non mancano di certe, tra queste c’è certamente la zuppa, che è tipica della zona gallurese, con sapori davvero speciali e adatta anche a chi solitamente non ama una ricetta simile. Una volta provata, sarà difficile resistere.
La zuppa tipica della Sardegna è davvero speciale: come prepararla
Si tende spesso a identificare la zuppa come un piatto che si può mangiare soprattutto quando si è malati e si ha bisogno di stare leggeri a tavola, in realtà non è sempre così. Esistono infatti zone del nostro Paese che propongono questa ricetta secondo diverse modalità, ma tutte appetitose, a dimostrazione di come siano gli ingredienti che possono fare la differenza.
Lasciare la Sardegna senza avere provato la zuppa gallurese sarebbe davvero un peccato, essendo qualcosa che consente di provare i sapori della tradizione contadina, che l’hanno tramandata fino a oggi. Basta davvero pochissimo per poterla realizzare: il pane raffermo deve essere inumidito con il brodo ovino, essenzialmente di pecora anche se ultimamente si sta utilizzando per renderla un po’ più leggera il brodo di manzo. Non può ovviamente mancare il pecorino sardo, che le dà il gusto ancora più forte ma travolgente.

Vediamo quindi cosa si deve avere se la si vuole rifare una volta tornati a casa.
È necessario tagliare il pane raffermo a fette, per poi posizionarlo a strati e bagnarlo con il brodo. Ogni strato deve essere farcito con il formaggio, la peretta sarda, per poi concludere con il pecorino grattugiato insaporito con prezzemolo o menta, pepe e altri aromi. Particolare cura deve essere ovviamente riposta nella preparazione del brodo, comprendente carne di pecora, cipolla, carote e sedano che viene poi filtrato, da cuocere per 3-4 ore a fuoco lento. Terminati gli strati, si può mettere il tutto in una teglia, lasciando il preparato per 30-40 minuti a 180°.
In genere tra gli aromi da inserire si punta sulla menta, tipica di molte ricette della Sardegna, ma c’è chi preferisce il prezzemolo. Se ci si rende conto di avere esagerato con le dosi, è possibile conservarla in frigorifero, ma per non più di due giorni, mentre si dovrebbe evitare di congelarla.