Vuoi cambiare il fornitore dell’utenza domestica ma non sai da dove iniziare? Ecco tutti i passaggi da seguire per non sbagliare.
Nella comodità delle case moderna, le utenze domestiche rappresentano un bene a cui è impossibile rinunciare per garantire comfort e funzionalità al proprio ambiente. Gas, luce e acqua vengono elargiti quotidianamente da fornitori esterni, scelti dagli stessi consumatori.

Complice il caro bollette e la crisi energetica ancora in atto, sono molti i consumatori italiani i quali hanno recentemente optato per un cambio del proprio fornitore. Il mercato energetico, sempre in trasformazione, offre numerose alternative in quanto a costi, offerte e servizi ai singoli utenti.
In questo scenario, cambiare il proprio fornitore può rivelarsi una scelta intelligente e funzionale al raggiungimento di obiettivi di risparmio sempre più elevati. Al momento del cambio, tuttavia, è bene conoscere alcune regole necessarie per evitare conseguenze successive.
Cambiare fornitore? La guida per farlo in sicurezza
Costi eccessivi in bolletta o un servizio poco affidabile, sono alcuni degli elementi i quali possono portare alla scelta di cambiare il proprio fornitore delle utenze domestiche. Il procedimento, il quale spesso può apparire complesso, in realtà può essere effettuato in totale sicurezza da remoto o in presenza presso gli uffici pubblici dell’azienda fornitrice. Cambiare il fornitore equivale a cambiare l’emittente della fattura, per cui l’operazione non comporterà il distacco dell’energia elettrica e del gas.

Dopo aver trovato la tariffa più adatta alle proprie esigenze, è possibile procedere con una sottoscrizione online (nel caso di una piattaforma digitale) o chiamando il numero servizio clienti dell’azienda. In questa fase, il nuovo fornitore richiederà i documenti dell’intestatario dell’utenza domestica, quali carta d’identità e codice fiscale. Nel caso di assenza di un ufficio commerciale nelle vicinanze, i nuovi documenti possono essere inviati tramite indirizzo di posta elettronica o pec.
Il cambio del fornitore avverrà in uno o due mesi, diventando effettivo sempre dal primo giorno del mese successivo all’invio della richiesta. Le tempistiche di attivazione del servizio dipenderanno sempre dal giorno in cui viene effettuato il contratto e dall’eventuale periodo di ripensamento di 14 giorni previsto per Legge per ogni consumatore. Dopo aver effettuato il cambio, è possibile ricevere l’ultima bolletta di chiusura del precedente fornitore, la quale andrà a ufficializzare l’avvenuto cambio di utenze.