La città di Olbia cambia volto per la Festa di San Simplicio: tradizioni e tanta allegria, quasi inaspettato.
Le Feste patronali costituiscono un aspetto molto importante per la Sardegna poiché racchiudono un valore identitario, oltre che culturale e storico. Gli abitanti dell’Isola si sentono fortemente rappresentati e, proprio per questo motivo, le celebrazioni sono così solenni.

Eventi in pompa magna, svolti seguendo il doppio filo della fede e tradizione, festeggiando il proprio Santo patrono, spesso martire. Anche Olbia si sta preparando perché sia omaggiato San Simplicio come merita. Tutta la zona gallurese è pronta a ricordarlo in modo molto particolare.
Inusuale, rispetto ad altrettante cerimonie, quantomeno per alcuni elementi che conferiscono a questa Festa una connotazione più allegra, persino ludica. Ci si diverte, benché non manchi la componente religiosa dettata da assoluta devozione, come la messa cantata e la processione.
Festa di San Simplicio a Olbia, perché è diversa dalle altre
Vescovo di Olbia e un altro martire per colpa dell’Imperatore Diocleziano. Le persecuzioni cristiane hanno colpito anche San Simplicio, trafitto dalla lama di una lancia, spirato dopo tre giorni di agonia il 15 maggio 304 d.C. Difatti quel giorno è divenuto simbolo della vera Festa dedicatagli, sebbene cominci prima.

Dal 13 al 18 maggio, ma giovedì 15 il momento clou. In genere una decina di giorni (o poco meno) all’insegna di grandi festeggiamenti. Innanzitutto, il rito formale caratterizzato da messa, accompagnata a sua volta dai canti liturgici e successiva processione per le vie della città, seguita quest’ultima da esibizioni folcloristiche.
Ma ciò che colpisce è la parte più giocosa dell’evento: spettacoli dal vivo, fuochi d’artificio, festival gastronomici – tipica la Sagra delle Cozze ove si degustano rigorosamente alla marinara, condite con aglio, olio, prezzemolo e peperoncino. Infine manifestazioni sportive ovvero il Palio della Stella, competizione equestre.
Attualmente in fase di organizzazione affinché tale ricorrenza sia pianificata a dovere: San Semplicio deve poter brillare, come ogni anno. Dunque una festa patronale diversa dalle altre perché sprigiona la sua essenza più goliardica, oltre a quella meramente religiosa, comunque presente.
Usanze differenti – d’altronde ognuno commemora il proprio Patrono come meglio crede – accomunate, però, dal medesimo sentimento di appartenenza, dettato dalla fede. Tra le Feste sarde più amate, anche questa volta si assisterà a un show incredibile. Sfilate maestose, balli e musica, infine cibo per completare.
Onore a San Simplicio, vittima di un Imperatore empio e crudele, noto per le sue efferatezze contro i cristiani seppur, inizialmente, tollerante. Le motivazioni dietro a questi atti? Coloro convertiti al Cristianesimo, avendo abbandonato l’insegnamento dei loro antichi padri, sarebbero dovuti ritornare sulla retta via.