Tutto sulla Basilica di Santa Maria Maggiore, luogo che conserverà le spoglie di Papa Francesco per diretta volontà del Santo Padre.
Sono giorni di lutto per tutto il mondo della cristianità, ma non solo: lo scorso lunedì 21 aprile, dopo la ripresa seguita a diverse settimane di ricovero in ospedale, Papa Francesco ha lasciato questo mondo, facendo il suo viaggio verso il cielo; il cordoglio per la dipartita del Pontefice è arrivato da tutto il mondo e da diversi settori, coinvolgendo anche il mondo laico.

Come scoperto dal suo testamento, scritto nel 2022, il Santo Padre ha chiesto espressamente di essere sepolto nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, con i costi dell”intero funerale che, come emerso, sono stati già pagati da un anonimo benefattore.
Papa Francesco non riposerà quindi nella Basilica di San Pietro, come è consuetudine per i pontefici, bensì alla Basilica Papa di Santa Maria Maggiore: un luogo a cui il Santo Padre è sempre stato molto legato e che è veramente fantastico. Ecco tutte le particolarità della chiesa, che da oggi in poi sarà un luogo ancora più speciale.
La bellezza della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore
Situata sul colle Esquilino e tra le quattro basiliche papali di Roma, Santa Maria Maggiore è la sola, di queste, ad aver conservato l’originaria struttura paleocristiana, pur arricchita nel corso del tempo da diversi interventi. Uno dei maggiori interventi per la Basilica di Santa Maria Maggiore è stato effettuato tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII, sia da Sisto V che da Paolo V; sino ad allora, essenzialmente, la basilica aveva mantenuto la sua struttura medievale.

A seguito dei lavori, vennero aggiunte le due grandi cappelle laterali, dette appunto Sistina e Paolina, oltre al palazzo a destra della facciata. Nella seconda metà del Seicento, invece, Carlo Rainaldi ridisegno l’abside.
Che è quella che vediamo oggi; ricchi e meravigliosi anche gli interni della chiesa, che conserva diverse opere d’arte e che ha un soffitto decorato in oro (sin dai tempi di Alessandro VI Borgia) che, secondo la tradizione, è stato donato da Isabella di Spagna e preso direttamente dal primo carico americano.
Tra gli altri elementi artistici, da segnalare il primo presepe inanimato della storia, La Natività di Arnolfo di Cambio, oltre ad un arco di trionfo decorato da mosaici con Storie dell’infanzia di Gesù del periodo di Sisto III ed il mosaico di Iacopo Torriti (alla fine del XIII secolo) nel catino absidale.