Nel cuore di Porto Torres, la Basilica di San Gavino si erge come una delle più maestose e antiche chiese romaniche della Sardegna.
La sua imponenza, unita alla lunga storia di fede e devozione che l’ha accompagnata nei secoli, la rende un luogo di straordinario valore religioso e culturale. La costruzione della basilica risale all’XI secolo, quando il Giudicato di Torres, uno dei quattro regni medievali sardi, promosse la realizzazione di importanti edifici sacri per consolidare il proprio potere spirituale e politico. San Gavino, il santo a cui è dedicata, è una delle figure più venerate della Sardegna, legato a una tradizione di martirio che ha segnato profondamente la religiosità dell’isola.
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La storia della basilica si intreccia con le vicende del giudice Comita II di Torres, che nel 1065 ne commissionò la costruzione affidandola a maestranze provenienti dalla penisola italiana. Porto Torres, già in epoca romana un centro di rilievo con il nome di Turris Libisonis, era un importante snodo commerciale e religioso, e la scelta di edificare un santuario monumentale in quest’area rispondeva alla volontà di rafforzarne il ruolo spirituale. La basilica fu realizzata sopra un antico cimitero cristiano, dove secondo la tradizione erano custodite le reliquie dei martiri Gavino, Proto e Gianuario, vittime delle persecuzioni sotto l’imperatore Diocleziano nel IV secolo. Le loro spoglie vennero traslate all’interno della chiesa, contribuendo a renderla una meta di pellegrinaggio e rafforzandone il prestigio nell’intera Sardegna.
L’architettura della basilica si distingue per la sua particolarità all’interno del panorama romanico sardo. A differenza della maggior parte delle chiese dell’epoca, non presenta una facciata tradizionale con un ingresso principale, ma due absidi contrapposte, una a est e una a ovest. Questo elemento strutturale, di chiara derivazione pisana, è unico nell’isola e conferisce all’edificio una forte identità. La navata unica, lunga circa cinquanta metri, è scandita da possenti colonne in pietra calcarea locale, che creano un effetto di solenne imponenza. Il tetto, originariamente ligneo, è stato successivamente rinnovato, mantenendo comunque lo stile originario.
L’interno, austero e privo di affreschi o decorazioni elaborate, riflette la sobrietà tipica dell’architettura romanica. La luce naturale, filtrando dalle finestre alte e strette, crea un’atmosfera di raccoglimento e spiritualità. Al centro della basilica, un’area rialzata ospita l’altare maggiore, sotto il quale si trovano le reliquie dei santi martiri. Un elemento di particolare interesse è la cripta sotterranea, accessibile da una scalinata laterale, dove ancora oggi i fedeli possono rendere omaggio ai resti dei santi.
San Gavino, patrono di Porto Torres, è una figura di grande rilievo nella tradizione cristiana sarda. Secondo la leggenda, fu un soldato romano convertitosi al cristianesimo e per questo condannato a morte insieme ai compagni Proto e Gianuario. Il loro martirio avvenne nei pressi della città, e il loro culto si diffuse rapidamente, dando origine a una delle devozioni più sentite dell’isola. Ogni anno, il 25 ottobre, Porto Torres celebra la festa in onore di San Gavino con solenni celebrazioni liturgiche e una processione che attraversa le vie della città. Tuttavia, il momento più suggestivo è la cosiddetta “Festa dei Martiri Turritani”, che si svolge la domenica successiva all’Ascensione. Durante questa ricorrenza, tre statue lignee rappresentanti i santi vengono trasportate in processione dalla basilica fino alla piccola chiesa di Balai Vicino, luogo del martirio, in un evento che unisce fede, storia e tradizione popolare.
Situata nel centro storico di Porto Torres, la basilica è facilmente raggiungibile sia per chi arriva dalla vicina Sassari, sia per i visitatori che giungono via mare grazie al porto cittadino. L’accesso è libero durante tutto l’anno, e il sito è particolarmente suggestivo per coloro che desiderano immergersi nella storia e nella spiritualità di uno dei luoghi più sacri della Sardegna.
Oltre al valore religioso, la chiesa è un gioiello del patrimonio artistico e architettonico dell’isola. La sua struttura, unica nel suo genere, e la sua storia millenaria la rendono una meta imperdibile per chi visita Porto Torres e desidera scoprire le radici profonde della cultura sarda. Con il suo silenzio solenne e la sua imponenza senza tempo, continua a essere un punto di riferimento per la comunità locale e un simbolo di fede e tradizione che resiste ai secoli.