Molti non lo sanno, ma chi si reca in Sardegna ha la possibilità di vedere da vicino qualcosa che non è presente in altre zone del nostro Paese, ecco di cosa si tratta.
L’Italia è certamente uno dei Paesi più belli del mondo, in grado di soddisfare i gusti di tutti, da chi ama la montagna al mare, anche se spesso tendiamo a sottovalutare le località bellissime che è in grado di offrire. A volte sono proprio gli stranieri a farci capire in maniera chiara quanto sia piacevole trascorrere un periodo in una delle nostre zone, senza la necessità quindi di fare lunghe trasvolate, che possono essere anche faticose.

Tra le aree più apprezzate c’è certamente la Sardegna, meta ogni anno soprattutto in estate di tantissime persone, che la scelgono per le acque cristalline e i paesaggi paradisiaci. I motivi per cui l’isola può essere invidiata sono tanti, pochi però potrebbero immaginare che tra questi ci sia anche la possibilità di vedere da vicino qualcosa di davvero particolare, che non si può trovare altrove.
Questo non può che essere motivo d vanto per chi vive nella zona, anche se forse non ne è nemmeno a conoscenza. Chi ha in programma di trascorrere una vacanza in una delle città tra poche settimane dovrebbe approfittare dell’occasione per vedere da vicino questo oggetto unico.
Cosa puoi vedere da vicino solo in Sardegna
Ma cosa ci sarebbe di così unico che è possibile trovare solo in Sardegna e non in altre parti d’Italia? Di primo acchito verrebbe da rispondere il mare, che è certamente invidiato anche da chi vive all’estero, ma in questo caso si tratta di ben altro. Il riferimento è al tasso del Supramonte di Urzulei, che è considerato un esemplare unico e rarissimo, proprio per le sue caratteristiche, che è difficile trovare in altri alberi della stessa specie.
È infatti dotati di un tronco contorto di 28 metri, cresce a 1100 metri di altitudine e vanta ben 500 anni di vita, numero che potrebbe addirittura raddoppiare se consideriamo le aspettative che possono avere i tassi. Chi vuole ammirarlo dovrebbe recarsi vicino al canyon di Gorropu, occasione per ammirare anche la sua corteccia rosso-bruna che si sfalda con l’età e foglie aghiformi.

Ad avergli permesso di resistere così a lungo sono certamente le condizioni del posto, in modo particolare la presenza di alcuni uccelli, che ingeriscono gli arilli rossi e diffondono i semi. È bene comunque ammirarlo avendone particolare cura, la sua corteccia, oltre alle sue foglie e ai suoi semi sono infatti tossici, non a caso si è guadagnato il soprannome di “albero della morte”. La sua polpa è invece considerata commestibile.
È inoltre in grado di resistere anche a periodi in cui non piove a lungo, cosa che effettivamente può verificarsi spesso in Sardegna, dove in estate le temperature possono raggiungere livelli quasi estremi. A renderlo ancora più pregiato c’è il suo legno, usato anche per la realizzazione di mobili, mentre si riescono a estrarre le foglie per creare prodotti di bellezza che hanno effetti positivi per la nostra pelle. Insomma, se ce ne fosse stato bisogno questo è un altro motivo da tenere a mente per programmare un viaggio in queste zone.