Molti non lo sanno, ma un dolce sardo amatissimo dai residenti e non solo ora è sbarcato in Giappone. Ecco di quale si tratta.
Fare un viaggio può essere certamente l’occasione per vedere da vicino un luogo in cui non si è mai stati, ma anche per apprenderne le tradizioni. In casi simili sarebbe certamente un peccato fare ritorno a casa e non provare i piatti tipici, a volte poco conosciuti, ma spesso davvero gustosi. Tra quelli che finiscono per conquistare anche chi arriva da altre zone c’è certamente un dolce sardo di cui forse si parla poco, ma che può essere davvero irresisistibile, oltre a essere nutriente.

Pur trattandosi di un dessert, cosa che lo porta a essere servito al termine dei pasti, presenta infatti ingredienti che lo possono rendere amato anche da chi solitamente preferisce il salato, in grado di volerne quasi subito un altro dopo averlo finito di consumare. A confermare la sua bontà c’è un fatto accaduto recentemente, che dimostra come questa ricetta sia deliziosa abbia trovato il gradimento anche oltre i nostri confini.
In Giappone è arrivato un amato dolce sardo: ecco quale
La cucina italiana è certamente una delle più apprezzate all’estero, al punto tale che quando abbiamo la possibilità di fare un viaggio oltre i nostri confini facciamo il possibile per trovare un posto che ci permetta di continuare a gustare i nostri piatti tipici. Il risultato che si ottiene, inutile negarlo, non è sempre dei migliori, ma già questo ci fa sentire come a casa e permette di avvertire meno la distanza.

A volte si fa però un passo ulteriore, al punto tale da potersi ritrovare con un punto vendita creato appositamente per provare una nostra specialità, a conferma di come i sapori siano apprezzati. Tutto questo è accaduto in un Paese lontano dal nostro come il Giappone, che ha scelto di puntare su un dolce sardo che è amato dai residenti e non solo, le seadas.
L’idea è venuta a un pittore nipponico, Atusyoshi Hanazawa, che ha deciso di aprire nel quartiere di Jiygaoka il ‘Seadas Flower Caffè’, una ‘seaderia’ dove proporre il dolce come spuntino da consumare al tavolo. A renderlo possibile ci hanno pensato quelle che si fanno chiamare le ‘Sardegiappe’, Giorgia Cesaracciu e Carla Deidda, giovani cagliaritane che lavorano come guide turistiche free lance.
L’artista, come hanno rivelato le due ragazze all’ANSA, ha avuto modo di assaggiare quasi per caso questo dolce sardo mentre si trovava al Tharros, ristorante di specialità sarde nel quartiere di Shibuya, dove era stato chiamato per decorare le pareti. In quel momento lui ha capito quanto gli piacesse, per questo ha subito voluto sapere come venisse fatto, così da capire se fosse difficile prepararlo. La voce si è sparsa presto, per questo il suo locale oggi può essere una tappa quasi obbligata per chi vive in città, ma anche per i turisti che scelgono di visitare il Paese del Sol Levante.
Prepararle non è comunque impossibile, anche se non si ha grande abilità tra i fornelli. Le seadas prevedono un impasto di semola e un ripieno di pecorino sciolto, per poi completare il tutto con il miele, preferibilmente di corbezzolo. La frittura avviene in olio di arachidi o nello strutto, presente anche nell’impasto per renderlo friabile.