Diversi istituti bancari europei stanno consigliando di tenere denaro in casa in caso di emergenza: cosa sta succedendo.
Da giorni, un gruppo di hacker russi sta tentando di violare i sistemi informatici italiani. Il motivo? Lo scontro in corso con le istituzioni pubbliche e private del Paese, acuito dalle parole del presidente Mattarella. Durante un discorso tenuto il 5 febbraio all’Università di Marsiglia, il capo dello Stato ha paragonato l’espansionismo russo a quello del Terzo Reich. Una dichiarazione che non è passata di certo inosservata.
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Poche ore dopo, il gruppo informatico Noname057 ha annunciato su Telegram l’intenzione di colpire l’Italia: “Stiamo schiacciando l’infrastruttura internet italiana”, si legge nel messaggio. Da allora, diversi siti sono diventati irraggiungibili, tra cui quelli di Nexi e Mediobanca, oltre a quelli di aziende della difesa come Benelli Armi, Fiocchi Munizioni, Franchi e Danieli. Gli attacchi informatici hanno avuto il loro apice nella mattinata del 19 febbraio, con disservizi ancora in corso.
Adesso la tensione è alle stelle. Molti istituti bancari europei stanno invitando i cittadini a tenere contanti in casa, nel timore di un’escalation. Sebbene l’Italia non abbia ancora lanciato alcun allarme ufficiale, sempre più persone stanno ritirando i propri risparmi. Ma qual è il rischio concreto?
“Ritirate i vostri soldi dalla banca”
Mentre nel nostro Paese le istituzioni mantengono la calma, molte banche europee sembrano avere le idee chiare: il rischio di un blocco improvviso non è da escludere e per questo le autorità bancarie stanno consigliando ai cittadini di tenere una riserva di contanti in casa.

Nei Paesi Bassi, la Banca Centrale suggerisce di avere a disposizione tra i 200 e i 500 euro, mentre in Svezia il governo raccomanda di conservare almeno 170 euro a persona, sufficienti per coprire una settimana di spese essenziali. In Italia, invece, non ci sono state indicazioni ufficiali, ma il timore di non poter accedere al proprio conto corrente sta spingendo sempre più persone a prelevare contante.
L’incertezza è alimentata dagli attacchi informatici che continuano a colpire le infrastrutture digitali del sistema bancario. Dopo il blackout temporaneo dei siti di Nexi e Mediobanca, la preoccupazione è che i prossimi obiettivi possano essere i servizi di home banking, con il rischio di paralizzare pagamenti e transazioni. Lo scenario, per giunta, non è nuovo: in passato, attacchi simili hanno causato blocchi temporanei in Polonia; il che ha reso impossibile l’accesso ai conti bancari per ore.
Sebbene i sistemi attuali siano sempre più avanzati nella protezione contro le minacce informatiche, gli esperti sottolineano che avere contanti a disposizione è una misura di sicurezza aggiuntiva. In caso di blackout digitali, guasti ai sistemi o nuovi attacchi informatici, disporre di una somma in contanti permetterebbe di affrontare spese urgenti in attesa dell’eventuale blocco.