Sai cosa si ricorda la Domenica delle Palme? Ecco il segreto del ramoscello d’ulivo

Sta per arrivare la Domenica delle Palme e la tradizionale consegna del ramoscello d’ulivo, ma pochi conoscono il suo significato.

Nel fine settimana precedente a quello in cui si festeggia Pasqua secondo la tradizione cristiana cade “La domenica delle Palme”. In questa giornata è tradizione per i fedeli che si radunano alla chiesa per la messa ricevere un ramoscello d’ulivo benedetto dal sacerdote. La consegna di solito arriva subito prima dell’inizio del rito, e solo dopo averlo ricevuto si può entrare.

Croce di legno accanto a rametti verdi con le foglie
Sai cosa si ricorda la Domenica delle Palme? Ecco il segreto del ramoscello d’ulivo. – (chieseromanichesardegna.it)

Subito dopo inizia la celebrazione liturgica con delle letture collegate alla Passione di Cristo. Ma una volta usciti e arrivati a casa sempre con il ramoscello in mano è inevitabile domandarsi quale sia il suo significato. Sappiamo che l’ulivo è l’albero associato alla pace, ma si tratta di una tradizione che affonda le sue radici nella società greca antica, precedente al Cristianesimo.

Andando ad approfondire i valori associati a questa pianta nella cultura ebraica si scopre che l’ulivo rappresenta il simbolo della giustizia e della conoscenza. Per quanto affascinante però non è questo il motivo per cui i fedeli lo ricevono. Il reale significato è da ricercare nell’origine stessa della domenica delle palme, che è legata a un evento molto particolare.

Una pianta entrata nella tradizione per praticità

Secondo quanto riportato nel Vangelo di Giovanni, la Domenica delle Palme è il giorno in cui Gesù fece il suo ingresso a Gerusalemme. La povera gente giunta per vederlo volle rendere trionfale quel momento gettando a terra i mantelli come a formare un tappeto. In più decisero di tagliare rami di palma freschi da agitare in segno di festa al suo passaggio per le strade.

Ramo che sfiora i rami di una pianta di ulivo
Una pianta entrata nella tradizione per praticità. – (chieseromanichesardegna.it)

Se però a Gerusalemme è facile imbattersi in una palma, lo stesso non si può dire per il nostro paese. Così negli anni vista la difficoltà evidente di procurarsi i rami della tradizione si è deciso di optare per una pianta più diffusa sul territorio, ovvero l’ulivo. Dopotutto non sono rari i riferimenti a questa pianta nella vita di Gesù, che quindi rappresenta il sostituto ideale per la palma.

Rimane da chiedersi che cosa si debba fare con il ramoscello d’ulivo una volta arrivati a casa. La tradizione vuole che lo si conservi almeno fino a Pasqua, dopodiché lo si può bruciare o seppellire in giardino. Risulta invece vietato gettarlo via in quanto oggetto benedetto secondo quanto stabilito nel Diritto Canonico.

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