Le situazioni purtroppo cambiano, a volte anche in fretta, chi andrà in vacanza in Sardegna potrà notare come siano destinati a cambiare ben presto i nostri ricordi.
È più che naturale quando si sceglie una meta dove trascorrere le vacanze puntare su un posto che possa essere ideale per riposare, ma soprattutto che possa garantire la possibilità di immergersi in un territorio, e magari anche in una cultura, che possono lasciare ricordi favorevoli. In questa categoria rientra certamente la Sardegna, spesso associata al mare, ma adatta anche a chi è in cerca di natura incontaminata o desidera immergersi nella storia grazie ai diversi scavi archeologici e non solo.

Insomma, è praticamente impossibile fare ritorno a casa e non essere soddisfatti di questa esperienza. Non a caso, molte delle persone che arrivano sull’isola per la prima volta poi sono intenzionate a farci ritorno, se non l’anno successivo qualche tempo dopo, magari variando la destinazione. Nonostante tutto, anche qui sono in corso cambiamenti che potrebbero lasciare delusi chi aveva visitato l’isola anni fa, al punto tale da avere un senso di amarezza che inizialmente potrebbe essere difficile scacciare.
La Sardegna sta cambiando: ti piacerà ancora?
Essere a conoscenza delle caratteristiche del territorio in cui viviamo o in cui andremo in vacanza e di eventuali cambiamenti è più che normale, così da sapere cosa ci si debba aspettare. Questo vale anche per la Sardegna, che sarà certamente la meta scelta da tantissime persone nell’estate in arrivo. Ed è proprio qui che si potrà notare un cambiamento importante che coinvolgerà le spiagge, evidente soprattutto per chi arriva sull’isola da tempo e potrà quindi notare maggiormente la differenza.
Purtroppo si tratta di una modifica al territorio che può essere considerata naturale, ma che genererà dispiacere un po’ in tutti, soprattutto in chi è abituato ad ammirare dalle cartoline i paesaggi da sogno di una delle zone più belle d’Italia. Diverse spiagge, infatti, stanno andando incontro all’erosione, quel processo naturale che porta a una variazione della forma della costa, a causa dell’azione delle onde, del vento o delle correnti, riducendo così lo spazio su cui trascorrere le proprie giornate.

Il dispiacere è fortissimo, specialmente perché tra le aree coinvolge ce n’è una che è amatissima dai turisti che arrivano da ogni parte del mondo, la spiaggia della Pelosa. Paradossalmente, però, l’azione si sta verificando in modo più veloce del previsto proprio per l’elevato numero di turisti che ogni anno si riversano qui, senza rendersi conto di come indirettamente siano responsabili di questa situazione.
Tra le ragioni che possono essere all’origine di questa situazione ci sono anche le costruzioni che vengono realizzate per migliorare la permanenza di chi si trova in zona, ma anche l’aumento delle temperature, evidente da anni, che sta rendendo le estati sempre più torride. Un ruolo rilevante, come indicato dal professor Pascucci, viene svolto anche dal vento, anche questo con caratteristiche diverse rispetto al passato: il maestrale si fa sentire in maniera meno forte rispetto a qualche anno fa, “sostituito” dal libeccio e sal grecale, la cui azione non può che contribuire a modificare anche la sabbia.
Insomma, questa non può che essere l’ennesima dimostrazione di come l’uomo cerchi di agire per migliorare il posto in cui vive, senza rendersi del tutto conto degli effetti che questo può provocare.