La Sardegna è ricchissima di chiese da visitare, ma queste tre ex-cattedrali sembrano essere veramente imperdibili.
Continua il nostro viaggio alla scoperta delle meraviglie architettoniche della Sardegna e, soprattutto, dei luoghi di culto sparsi per tutta l’isola. Come sappiamo, la regione sarda ha un grande patrimonio artistico-culturale relativo alle chiese, in grado di offrire uno spettacolo unico a chiunque decida di visitarle e, allo stesso tempo, spunti per gli studiosi.

A dominare, a livello artistico, lo stile romanico-pisanico, anche se nel corso dei secoli molti edifici hanno subito vari interventi di ristrutturazione, che hanno lasciato il segno, ad oggi, di altri stili artistici; a prescindere dalle peculiarità architettoniche, comunque, la Sardegna è ricca di luoghi di culto di grande importanza e storia.
Ad esempio, ci sono ben tre ex-cattedrali (dopo la riorganizzazione delle varie diocesi) che, ad oggi, risultano davvero delle mete immancabili per tutti i turisti: ecco quali sono e dove si trovano, e soprattutto perché.
Queste chiese sono tre ex-cattedrali: assolutamente da visitare in Sardegna
La prima ex-cattedrale da aggiungere al proprio itinerario è la chiesa di San Pietro a Galtellì, ex-cattedrale appunto della Diocesi di Galtellì; l’edificio, parte del Parco Deleddiano, e anche protagonista del romanzo Canne al vento di Grazia Deledda. Divenne la cattedrale della sua diocesi in quanto la chiesa che doveva sorgerle vicino non fu mai completata: al suo interno, e possibile oggi osservare un ciclo di affreschi rappresentate scene dell’Esodo sia dal Vecchio che dal Nuovo Testamento, risultando uno dei più antichi conservati in un santuario medievale.

La seconda ex-cattedrale da non perdere è la chiesa di San Nicola di Ottana, un classico esempio di architettura romanica sarda e ben nota a tutti per il tipo di pietre usato per la costruzione, basalto nero e trachite rosa, che le regalano delle sfumature cromatiche uniche. La chiesa è stata cattedrale di Ottana per circa cinque secoli (XII-XVI) ed ha al suo interno la celebre Pala di Ottana, oltre a splendidi arredi. Il borgo in cui si trova e poi noto per le sue tradizioni medievali, fra cui si ricordano i festeggiamenti per il carnevale la festa dei Fuochi di Sant’Antonio.
Infine, da segnalare la chiesa di San Giovanni a Ortelli, strettamente collegata a San Nicola proprio perché fu cattedrale (per circa 23 anni) in attesa della sua consacrazione. In un mix di tradizione e modernità (fatto dalle navate moderne e dal rosso della trachite utilizzato per la costruzione) la chiesa di San Giovanni e{ centrale anche nei festeggiamenti dedicati al santo, tra riti sacri e altri profani legati al carnevale e a maschere tradizionali.