Chi è in cerca di idee per il menu di Pasqua potrebbe ispirarsi alla Sardegna, ci sono delle specialità che possono piacere un po’ a tutti.
“Paese che vai, usanza che trovi”, così diceva un vecchio detto, volto a sottolineare come ci siano abitudini e tradizioni che possono variare a seconda del luogo in cui ci si trova. Questo può valere anche a livello culinario, come sa bene chi ama viaggiare e non disdegna l’idea di provare le pietanze tipiche di dove si trova. Chi è in cerca di idee per il menu di Pasqua, ormai prossimo, potrebbe essere così interessato a degustare qualcosa di diverso dal solito, ben sapendo come il nostro Paese sia in grado di offrire tante specialità a cui è difficile resistere.

La Sardegna è certamente una delle zone che è in grado di proporre piatti davvero gustosi, anche in occasione di una festa che tanti amano perché è considerata un po’ il preludio del periodo più caldo dell’anno. Le ricette interessanti non mancano, anche chi non è mai stato sull’isola potrebbe restare conquistato, al punto tale da voler programmare presto una breve vacanza in una delle zone più belle d’Italia.
Menu di Pasqua ispirato alla Sardegna? Non te ne pentirai
In occasione delle feste si tende a mangiare sempre più o meno le stesse cose, in modo tale da andare sul sicuro se si hanno ospiti. In realtà, a volte può essere anche bello cambiare e sperimentare qualcosa di diverso, traendo ispirazione dalle zone più belle del nostro Paese, la Sardegna. Sull’isola il menu di Pasqua prevede una serie di pietanze davvero succulenti e gustose, che potrebbero piacere anche a chi non ha mai avuto modo di provarle prima.

Chi punta sul classico non può prescindere dall’agnello arrosto, in modo particolare quello sardo, che può vantare l’etichetta Igp. Se si sceglie lo stesso tipo di carne, ma sotto forma di frattaglie, potrebbe apprezzare la tratalia, che dà idea di condivisione, aspetto che non deve mancare per un pranzo in famiglia.
In questo caso non mancano Il fegato, la milza, il polmone e il cuore dell’agnello, alternati allo spiedo, da cucinare per un’ora sulla brace, per poi avvolgere il tutto prima con una rete di grasso chiamata nappa e poi con l’intestino dell’animale. La cottura si conclude per mezz’ora/tre quarti d’ora, finché non risulta dorata. Ogni invitato dovrebbe avere un pezzo per tipo, così da provare ogni sapore e confrontare con gli altri quello che gradisce di più.
In Sardegna il menu di Pasqua non può prescindere dalla panada. Si tratta di un piatto unico, di origine contadina, che prevede pane raffermo, brodo, olio di oliva, cannella e formaggio grana. Il pane usato per crearla prevede una base di semola rimacinata, strutto, sale e acqua, fatto l’impasto si deve creare una forma a pentola dove si posizionerà il ripieno. In questa giornata è consuetudine puntare su agnello e carciofi, si infornerà finché la pasta non diventa dorata.
Si può concludere il pasto con un dolce a base di formaggio, la pardula o casadina, che prevede un impasto chiamato pasta violada, a base di acqua, farina e semola, mentre all’interno vengono messi ricotta oppure di formaggio fresco, con aggiunta di zucchero, limone e in alcuni casi zafferano. Il dessert viene cosparso con il miele, meglio se di corbezzolo, che risulta essere leggermente amaro, per questo ben abbinato con il resto che risulta essere dolciastro.